Biografia

2004 - NASCE THE CLUB SWING BAND

E' il 2004, ad Alvito, un paese aggrappato ai monti della provincia di Frosinone, c'e un palazzo antico. A dispetto del suo aspetto elegante e austero, al suo interno c'é un centro giovani autogestito: Il Club. In uno dei saloni del palazzo è stata male attrezzata una saletta prove dove si esercita Marco, un aspirante batterista punk. Sempre nel 2004 ad Alvito ci sono Pepposky, cantante pianista itao-americano, Nicola, chitarrista e Antonio al rullante che cercano un posto dove provare. Arrivano al Club, entrano, conoscono Marco. “Io suono la batteria punk”, dice uno, “Noi cerchiamo un bassista swing” rispondono gli altri e questa comunione di intenti da i natali al quartetto originario che non poté che chiamarsi “The Club Swing Band”.



“Dobbiamo mettere su 17 pezzi, faremo il nostro primo concerto fra tre giorni”,  è Agosto, “Ma io non ho mai suonato il basso né ascoltato swing”... Iniziano tre giorni di prove continue  canzoni swing suonate con intenzioni punk che riverberano in sale settecentesche. Tutt'ora la band evoca l'evento come una natività, celebrando tre giorni di prove ad ogni inizio stagione, rifugiati in località segrete e remote. Ai 4 del Club si aggiunge quasi subito Diego, che con Pepposky e Nicola aveva già suonato nella banda di paese. Ben presto il quintetto si guadagna la stima del pubblico locale e divide il palco con i migliori della zona come Tommaso Folchetti e Giancarlo Canini. L'affiatamento umano e l'amicizia rende la band molto efficace e di effetto. Pepposky, il frontman italo-americano, divora la scena con imprese sul palco che diventano subito letteratura nell'ambiente. Dietro di lui i musicisti si fanno sempre più pratici, le soluzioni musicali più fantasiose. La band diverte e quindi viene ingaggiata un po' in tutta Italia per feste private e matrimoni inizia una gavetta che li porterà ad essere una delle entertainer band più attive e apprezzate nel nostro paese.

2008 The Club 4et

Quattro anni di viaggi e concerti provano i giovani musicisti: Antonio, il batterista, capisce che è meglio far fruttare il suo genio finanziario, Nicola, chitarrista e mentore della band, quello per l'agronomia e Diego, l'altro chitarrista, i suoi studi di Ingegneria Aerospaziale. La parte dissoluta della band non regge il colpo: Pepposky si dedica all'arte della fotografia e del buon bere, mentre Marco, dopo la metamorfosi da batterista punk a bassista swing, prende le sembianze di Scoiattolo Nano.

A portare luce in questo abisso è Matteo ZackSelassié misteriosamente saltato fuori, nudo,  da un rovo a bordo strada nella valle del Comino. Egli incarna due elementi dell'alchimia originaria: essere un batterista punk nonchè cugino di quello che aveva appena lasciato e pure lui di cognome Maggio ma del ramo dei Samoani. Strappato alla sua condizione primitiva, ripulito, liberato dai dread, provvisto di camicia e bretelle è così messo a sedere dietro la batteria divenendo quell'octopodio delle percussioni che è ora. Pepposky, Diego, Marco e Matteo rimettono i The Club in carreggiata e presto la stampa ciociara ne accoglie il ritorno definendoli “Le Iene Dello Swing”.

2011 The Club 7et e la tourné in America

I ragazzi cominciano a sentire il bisogno di sonorità più confacenti alla swing band tradizionale, chiamano due fiati: Simone al trombone e Fabio al sax che si inseriscono subito con carattere e conoscenza del linguaggio. Nello stesso periodo rientra nel gruppo Nicola, la mente.

La band è al massimo, comincia a essere richiesta nei migliori locali di Roma e del centro Italia, i concerti si moltiplicano come pure gli ingaggi in feste private e matrimoni che li portano ovunque in Italia (Roma, Lugano, Positano, Capri, Savona, Pescara, Castello di Montignano, Montevarchi, Bari, Napoli). Il lavoro premia e allora arriva la ricompensa che ogni band sogna: Marco Capoccia e Ray Massa dei “Ray Massa & Eurorhytms” organizzano la torunée americana dei The Club Swing Band. “la freschezza dell'uragano The Club”, recitavano i cartelloni nelle città di Columbus (OH), Dayton (OH), Virginia Beach (VA) e in altri festival in giro per gli States.

Disco e cambiamenti di ugola

Nel 2013 i “the Club” pubblicano il primo cd “The Club Swing Band live@Cinema Palazzo” registrato il 15/10/2012 nell'ex cinema occupato a Roma nel quartiere San Lorenzo, luogo con cui la band conserva un rapporto indissolubile.
Dopo tre mesi dalla pubblicazione Pepposky, membro fondatore, torna nella sua America e lascia il gruppo.

Il colpo da incassare è molto pesante, ma la band si rimette in carreggiata e in una bettola al Tiburtino incontra Antonio Rossi che canta “Sabato Italiano”, lo prendono per sostituire Pepposky. Pochi mesi e la band trova un'altra collaborazione importante: grazie al Nuovo Cinema Palazzo e alla Mezcla Prod, esce il primo singolo della band: “LIBERA” l'inno della Libera Repubblica di San Lorenzo. Anche Antonio non riesce a sostenere i ritmi di lavoro soffocanti e le lunghe trasferte. La band si ritrova di nuovo senza cantante finché in una jam session in qualche fumoso locale romano conoscono Elena Maiella, che sarà voce femminile fino al 2016 e prima donna ad entrare nella band. Arrivano le chiamate a festival di rilievo e i “The Club” conquistano l'apprezzamento dell'ambiente swing nazionale, diventando una delle band di riferimento per i ballerini di lindy-hop.


Nel 2015, con Elena alla voce, i The Club registrano il secondo disco “Precario Swing” in cui sono contenuti due brani originali la title track e “A nice day”. Precario è un aggettivo che si riferisce sia alla situazione socio-politica in cui i The Club si trovano ad operare in quanto giovani italiani, sia all'instabile vivacità della loro musica che scaturisce dall'improbabile connubio tra punk-swing-raggae, rockabilly e non si risolve in nessuno di questi generi. Alla fine dello stesso anno Fabio, sax, decide di lasciare la band. A sostituirlo ci penserà Marco, polistrumentista e arrangiatore romano che si alterna ai sassofoni e al flauto.

Il grande ritorno

I The Club nel nuovo assetto continuano a macinare performance di tutto rispetto. Nel frattempo in paese fa ritorno l'americano indomabile, Pepposky Cinastik, dopo due anni di assenza. Le circostanze fanno si che il rientro nella band si renda subito possibile e così l'ultima parte della stagione estiva 2016 sarà terminata dal figliol prodigo tornato ad incendiare i palchi d'Italia.

Mentre Elena tornerà a dedicarsi ai suoi progetti da solista. Il rientro del front-man per antonomasia catalizza un nuovo interesse intorno alla band. Fabio, sassofonista uscito dal gruppo, non resiste alla tentazione e torna a far parte della combriccola. La sezione fiati diventa sempre più larga con tre fiati più un quarto: la tromba di Diego, alias il chitarrista, che tra un calcolo aerospaziale e l'altro ha trovato il tempo di rispolverare le sue antiche conoscenze da trombettiere. Marco, quello al sax e al flauto, comincia a scrivere arrangiamenti che enfatizzino la nuova orchestrazione incentrata sulla sezione fiati. Per celebrare il ritorno di Pepposky i The Club organizzano un mini-tour  “Back To The Future, Back To Pepposky Tour”: centinaia di fan li acclamano al Cinema Palazzo, ad Alvito suoneranno mascherati mettendo in scena una natività in swing rischiando la scomunica, a Isola Liri riempiono l'Auditorium New Orleans il giorno di Natale, a Carnevale offrono uno spettacolo, sempre in maschera, di evoluzioni musical-circensi...

Oggi i The Club Swing Band conoscono un nuovo apice: una band affiatata i cui componenti hanno condiviso una vita insieme e 13 anni di gavetta suonando praticamente ovunque; un repertorio sterminato; la capacità di intrattenere il pubblico e guidarlo tanto nelle fluttuanti nottate a passo di swing quanto nelle scatenate evoluzioni dello ska o del rockabilly; l'istinto improvvisativo e la scrittura ponderata; sfrenatezza ed eleganza. Tutti troveranno qualcosa di bello in questo gruppo... e sicuramente anche qualcosa di scabroso.

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